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Le Origini
Fin
dal 1580 il popolo di San Giovanni Galermo, allora detto, “Casale
di Galermo” ha voluto adunarsi nella compagnia
San
Giovanni Battista oggi chiamata “Confraternita San Giovanni
Battista” per regolare la propria condotta di vita secondo gli
insegnamenti del Patrono, le regole della Confraternita sono state
racchiuse in un libro Statuto che porta la stessa data del 1580.
Detto Statuto, in seguito e precisamente il 27 Ottobre 1842, sotto
il regno di Ferdinando II° Re delle due Sicilie, fu riveduto ed
aggiornato e la Confraternita, come ente morale, fu soggetta alle
leggi civili e all’Autorità dello Stato. Successivamente con
Decreto Reale n° 407 del 16 Gennaio 1939 veniva decretato il
passaggio definitivo della Confraternita dall’Autorità Civile
all’Autorità Ecclesiastica; l’articolo 29 del concordato stabiliva
che le Confraternite aventi scopo esclusivo e prevalente di culto
dipendono dall’Autorità Ecclesiastica per quanto riguarda il
funzionamento e l’amministrazione e sono veri e propri enti
ecclesiastici. All’epoca a capo della Confraternita era un
Presidente che vigilava nel rispetto delle norme statutarie, un 1°
Assistente ed un 2° Assistente, poi un Segretario che formulava i
verbali delle riunioni, ed un Cassiere per la gestione contabile
della Confraternita.
Il 9 Giugno del
1939 il Vicario Generale della Curia Arcivescovile di Catania
comunicava al Presidente in carica il passaggio della
Confraternita San Giovanni Battista di San Giovanni Galermo
all’Autorità Ecclesiastica e l’Arcivescovo contestualmente nominò
il 1° Assistente Ecclesiastico e Cappellano nella persona del
Reverendo Sac. Orazio Lombardo, che fù il primo Assistente
Spirituale della Confraternita nonché primo Parroco della
Chiesa
Madre.

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Il Primo
Assistente Spirituale della Confraternita
Nato
a San Giovanni Galermo il 01/08/1902 deceduto a San Giovanni Galermo
il 14/10/1986, Padre Lombardo fu ordinato Sacerdote il 25 Ottobre del
1925 da sua Eminenza il Cardinale Francica Nava, con lui cessa la
serie dei Vicari Forani, ed inizia la vita della Parrocchia
giuridicamente riconosciuta dallo Stato Italiano; Egli spese la sua
vita e la sua esistenza per il benessere della Parrocchia e dei suoi
parrocchiani, una bella figura del passato che ha svolto la sua
missione sacerdotale nella più completa semplicità ed è stato per
tutti i sangiovannesi: Padre, Fratello, Consigliere ed Amico ma
soprattutto grande devoto del Battista; fu durante la sua direzione
pastorale che venne costruito un grandioso altare con sovrastante
cameretta per il Santo Patrono San Giovanni Battista, progetto
realizzato dall’Ing. Ignazio Garra tra il 1943 e il 1944, al termine
della 2° guerra mondiale. Oggi le Sue spoglie mortali riposano
all’interno della Chiesa Madre dove ha vissuto ed esercitato per più
di sessantanni il suo ministero sacerdotale. Tanti documenti
dell’archivio della Confraternita portano la sua firma.

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Lo Statuto
Il
18 Giugno del 1939 il Governatore in carica convoca l’assemblea
generale dei confrati che ha come unico punto all’ordine del giorno la
comunicazione ai confrati del passaggio della Confraternita per quanto
riguarda il funzionamento e l’amministrazione, dall’Autorità Civile
all’Autorità Ecclesiastica. In seguito a questi fatti lo Statuto che
portava le regole della vita della Confraternita fu regolamentato
secondo il codice di diritto canonico, discusso articolo per articolo
dall’Assemblea ed approvato definitivamente. L’ultimo aggiornamento
dello Statuto risale al 1995, ed è quello attualmente in vigore.

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La divisa della
Confraternita
La
Confraternita San Giovanni Battista di San Giovanni Galermo trae
origine dal Sacro Ordine Gerosolimitano militare di Malta prima ed al
Sacro Sovrano Ordine di Malta dopo, il più antico ed illustre degli
ordini cavallereschi cristiani, la cui attività era dedita
all’assistenza ospedaliera ed ai pellegrini; lo stemma è la Croce di
Malta azzurrina in campo nero, mentre la secolare divisa così come era
d’obbligo indossarla fin dall’inizio prevedeva:
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- il sacco bianco
(simbolo della grazia);
- il cingolo
(simbolo della carità e della penitenza);
- il cappuccio
(nasconde il volto contro i mali costumi);
- il cappello
(simbolo del pellegrino in viaggio dalla terra verso il cielo);
- la corona
(segno dell’orazione e vigilanza per non cadere in tentazione);
- il mantello
(segno della carità che copre i difetti altrui).
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Oggi i confrati
partecipano alle processioni con il sacco bianco, il cingolo, il
berretto nero, la mantellina, la Croce di Malta al petto e la torcetta.
La “Sede Regnante” (il Governatore e i due Assistenti) si differenzia
dai confrati nel colore della mantellina che è di velluto blu scuro
con bordi dorati e sulle spalle appeso un largo cappello;
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Il
Governatore la sera del 23 Giugno nella Processione Penitenziale,
porta al petto un medaglione raffigurante la Croce di Malta su cui è
adagiata una miniatura della statua del Battista ed un bastone
infiorato.
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Alcuni anni addietro
un altro segno devozionale è stato aggiunto alla divisa dei
confrati: un medaglione rotondo recante l'immagine della Statua del
Battista ed attorno alla statua la scritta identificativa della
confraternita che ne porta il nome, da portarsi al petto tramite un
nastro azzurro.
Il 23 Giugno del 2010 i medaglioni sono
stati benedetti dall'assistente spirituale della confraternita Don
Giuseppe e indossati per la prima volta dai confrati proprio in
occasione della "processione penitenziale" dedicata al santo
patrono.
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Le
disposizioni sulla vestizione e quant’altro riguardava tutto il
cerimoniale per l’ammissione e la vestizione dei confrati sono
riportate in un libro, oltre lo Statuto, del 1750 scritto in ogni sua
parte in stampatello a mano. Il libro così recitava: il fine per il
quale si deve entrare nella compagnia è quella di capire che essendo
questa terra luogo di passaggio, si deve amare e servire Dio e far
penitenza dei propri peccati, soddisfare l’offesa Maestà di Dio,
aiutato in questo dalla gran Madre di Dio, da San Giovanni Battista e
dall’esempio e conforto dei fratelli di questa compagnia. Quelli che
desiderano entrare nella compagnia di San Giovanni Battista, prima
parleranno con il Maestro dei Novizi e questi, li proporrà
segretamente al Governatore ed ai Consiglieri i quali per due o tre
volte si informeranno e daranno carichi ai fratelli di informarsi
della loro vita professione e costumi, se si troveranno in età minore
di 18 anni o iscritti ad altre compagnie o cacciati perché inquieti o
perché pubblicamente di mal costume, o implicati in qualche furto, o
perché bestemmiatori, o perché giocatori. Se non saranno tali con il
parere dei fratelli si potranno ammettere al numero dei novizi e prima
della “raccolta delle noci” saranno avvertiti dal Padre Cappellano del
fine per il quale vogliono entrare.
Inoltre
nel predetto libro è descritto il cerimoniale della vestizione, che
comprendeva:
v
la presentazione del novizio da parte del Maestro;
v
interrogatorio e breve discorso del Governatore;
v
invocazione allo Spirito Santo;
v benedizione degli indumenti da parte del Cappellano.
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Con il “canto del
tedeum” di ringraziamento, il nuovo fratello riceveva il bacio del
Governatore dei Consiglieri e dei Confrati, diventando a tutti gli
effetti un fratello della Compagnia.
Rito di
accoglienza e vestizione dei nuovi confratelli
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Ad iniziativa dell'attuale
Governatore protempore sig. Di Bella Salvatore nell'anno 2008 è
stato ripreso questo rito con le stesse modalità di svolgimento di
alcuni secoli fa. L'accoglienza dei nuovi
confrati è un'indicatore importante, perchè rappresenta lo stato di
salute della confraternita, significa che hanno seminato bene tutti
i confratelli che hanno preceduto i novizi nel cammino di fede,
misericordia e carità. E se ci sono i nuovi
confrati ci sono i presupposti per il cammino futuro della
confraternita.
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Il rito della "vestizione" affonda le radici
nel passato della confraternita, ed oggi dopo tanti secoli di storia
appartenere a questa associazione è motivo di stimolo in questi
novelli confrati affinchè possano iniziare un percorso di cammino
cristiano in modo più intenso ed esemplare.
Infatti il senso della vestizione come dice San Paolo è il vestirsi
di Cristo ed il testimoniarlo quanto più possibile in pubblico, il
testimoniare la fede; ed è anche l'accettare e perseguire gli
impegni, i fini e gli scopi della comunità in cui si sta per entrare
sapendo che essa è una "porzione" di chiesa che testimonia Cristo
per intercessione di San Giovanni Battista. |
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La
comunità tutta si riunisce nella santa messa domenicale officiata
dal padre spirituale Don Giuseppe, partecipano buona parte dei
confrati; il coro della confraternita costituito in
buona parte dalle mogli dei confrati anima la messa con i canti, ed
è gioia per tutti i confratelli e per l'intera Comunità
Parrocchiale.
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Accoglienza
La processione della confraternita
entra dall'ingresso principale della chiesa:
-
la croce portata da un confrate apre la processione;
- un altro confrate segue portando il lezionario che verrà poggiato
su l'ambone dopo essere stato mostrato all'assemblea;
- il nuovo confrate, preceduto dalla croce e dal lezionario è
affiancato dal padrino (un confrate anziano) farà l'ingresso della
chiesa, indossando solamente il sacco bianco ed il cingolo;
- a seguire tutti gli altri confrati più
anziani; - quindi il Governatore con i due
Assistenti;
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- L'assistente spirituale della
confraternita ed il diacono chiudono la processione. |
Il nuovo confrate verrà sistemato
nella prima fila dei banchi e, accanto, il padrino che nelle fasi
successive lo assisterà nella vestizione.
La celebrazione
Dopo la liturgia della parola il Governatore chiamerà per nome il
nuovo confrate, il quale alzandosi dal proprio posto, uscirà dal
banco, si posizionerà insieme al padrino davanti all'altare e
risponderà: "Eccomi". - Il
Governatore chiederà allora al Celebrante che il nuovo confrate
venga accolto nella confraternita San Giovanni Battista utilizzando
le seguenti parole: "Reverendo
Padre, in qualità di Governatore pro tempore, chiedo che questo
nuovo fratello venga accolto ed inserito nella Confraternita San
Giovanni Battista". - In
relazione a questa richiesta, il celebrante interrogherà il
Governatore chiedendo: "Sei certo che ne sia degno?"
- Il Governatore a questa domanda risponderà: "dalle informazioni
raccolte presso i confrati, i parenti, gli amici e la comunità e
secondo il loro giudizio posso attestare con
serenità che nè è sicuramente degno".
- Il Celebrante allora soggiungerà: "con l'aiuto di Dio, di Gesù
Cristo e la protezione di San Giovanni Battista accogliamo questo
nostro fratello come confrate nella Confraternita San Giovanni
Battista in San Giovanni Galermo". -
L'Assemblea tutta risponderà: "rendiamo grazie a Dio".
- Segue la benedizione della divisa sociale da parte dell'Assistente
Spirituale della Confraternita.
La vestizione
Durante la vestizione il Governatore spiega all'Assemblea tutta
il significato degli indumenti che compongono l'uniforme della
nostra Confraternita:
-
Il sacco bianco è il simbolo della
grazia;
-
il cingolo è il simbolo dell'umiltà;
-
il berretto nero è il simbolo
dell'obbedienza;
-
il mantello è il segno della carità;
-
la croce al petto testimonia la fede in
Cristo e la carità verso i fratelli bisognosi;
-
il medaglione idenifica l'appartenenza
alla Confraternita che porta il nome del Santo Patrono.
- Conclusa la vestizione, il Celebrante
abbraccerà il NeoConfrate seguito dal Governatore dagli Assistenti e
dal Padrino.
- Per
finire il neoconfrate e subito dopo, il Padrino leggeranno
rispettivamente un atto di giuramento di vita cristiana e di
devozione al nostro Santo Patrono ed un atto di impegno ad assistere
il nuovo confrate nel suo nuovo cammino confraternale.
Continuando la
celebrazione della messa si pregherà con particolare riferimento al
nuovo confrate.

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Gruppo Canoro Confraternale S. Giovanni Battista
Gruppo Canoro Confraternale S Giovanni Battista

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La necessità di formare questo gruppo canoro è nata
dall’esigenza di animare in parrocchia con i canti e le
letture la Santa Messa serale della Domenica, che
normalmente era scoperta sotto questo aspetto. Difatti,
constatato che le Sante Messe domenicali del mattino e di
mezzogiorno erano sempre animate rispettivamente dal gruppo
degli anziani e dal gruppo dei giovani, l’ex Governatore
Salvatore Di Bella, allora in carica, ha pensato di lanciare
presso la nostra Associazione confraternale questa idea, che
era stata da tempo coltivata alla luce delle reminiscenze
della sua fanciullezza e giovinezza, allorquando sotto la
spinta spirituale di padre Somma e la guida musicale di
padre |
Lombardo si riusciva in qualche modo a espletare tale
compito con risultati abbastanza soddisfacenti, tenendo conto
delle difficoltà non solo musicali ma anche logistiche.
Avendo tra le persone interpellate e a lui vicine ottenuto
risposte lusinghiere e positive al riguardo, ha lanciato per
così dire una “campagna acquisti” non solo all’interno della
Confraternita ma anche presso altri gruppi operanti nella
comunità della nostra parrocchia. L’adesione di circa trenta
persone lo ha incoraggiato a proseguire nell’iniziativa e, dopo
aver consultato il Parroco don Giuseppe Catalfo ed avere
ottenuto il suo consenso, ha dovuto naturalmente pensare anche
alla direzione musicale del gruppo e così si è rivolto a due
persone facenti parte della nostra famiglia confraternale,
musicalmente preparate ed anche esperienti in questo settore.
Infatti per la direzione del gruppo è riuscito a coinvolgere la
moglie del confrate marchese Carmelo e, precisamente, Rosaria
Aiello, che per tanto tempo nel passato aveva diretto con grande
maestria il Coro dei Giovani, e per l’accompagnamento alla
tastiera si è dichiarato disponibile Salvo Tomasello, un bravo e
valido confrate, che fa parte anche di complessi musicali e
folcloristici operanti nella provincia di Catania e Siracusa.
Il nostro Gruppo, come si può ben capire, è composto da
confrati e familiari di confrati, da appartenenti ad altri
gruppi parrocchiali e non appartenenti ad alcun gruppo. Insomma:
è aperto a tutti, basta avere un buon orecchio musicale, una
buona voce e . . . . tanta buona volontà e serietà. La nostra
attività di servizio è iniziata nel mese di Settembre del 2010
e, precisamente, all’inizio dell’anno liturgico 2010/11 e a
Dicembre dello stesso anno abbiamo partecipato insieme al Coro
dei Giovani ed in collaborazione con la Parrocchia del Sacro
Cuore di Barriera del Bosco ad un Gran Concerto di Natale,
diretto dal maestro Marco Crispo con le voci soliste di Mirella
Marletta e Marina Consoli. Successivamente, nel Dicembre del
2012, nella nostra Parrocchia ed in collaborazione con il Gruppo
Giovani è stato allestito un Gran Concerto di Natale con canti
della Tradizione Natalizia sotto la valente direzione del
maestro Michele Di Mauro con la voce solista di Mirella Marletta
e con l’organista Riccardo Pulvirenti.

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Il 28 Febbraio 2015,
inoltre, abbiamo dato il nostro valido contributo in occasione
della inaugurazione e dedicazione della Nuova Chiesa
Parrocchiale “ SS. Zaccaria ed Elisabetta “, che il nostro
Parroco don Giuseppe Catalfo è riuscito a portare a compimento
dopo dieci anni di sacrifici e difficoltà soprattutto di ordine
burocratico ed economico. Durante la cerimonia, in sintonia con
il Coro dei Giovani e con il Gruppo Neocatecumenale abbiamo
curato la celebrazione con bellissimi canti adatti
all’eccezionale evento.
Per le prove dei canti il Gruppo si
riunisce normalmente il mercoledì sera ma, in occasione di
importanti avvenimenti, anche in qualche altro giorno della
settimana.
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Durante l’anno liturgico il nostro Gruppo si
impegna ad animare la Santa Messa serale di tutte le domeniche e
le feste comandate, le Sante Messe solenni di San Giovanni
Battista ( 24 Giugno - 1 Luglio e 29 Agosto ) ed in
collaborazione ed in alternativa con il Gruppo Giovani e le
Comunità Neocatecumenali, anche le cerimonie della Settimana
Santa e la Santa Messa della Notte di Natale, nonché le
processioni del Venerdì Santo, del Corpus Domini e della
Reliquia del Santo Patrono.
Per concludere, l’ex
Governatore ci tiene a precisare che tutti i componenti non
hanno molte pretese e non vogliono competere con nessun altro
Gruppo, anche perché da un punto di vista musicale non si
sentono molto dotati, motivo per cui vogliono essere considerati
“ Un Gruppo “, che anima le funzioni religiose con i canti e le
letture e che sono contenti di potere offrire questo servizio al
Signore all’insegna della fede e della devozione che li lega a
San Giovanni Battista, nostro Patrono e Protettore.
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La cappella
sociale dei confrati
I confrati hanno
realizzato a loro spese e con notevoli sacrifici economici una
cappella sociale nel piccolo cimitero locale di San Giovanni Galermo.
Gestiscono la pietosa opera funerea, orgogliosi di poter restare nel
loro stesso territorio anche quando i loro giorni sono compiuti.
Una notevole e pia
usanza era che essendo la maggior parte dei sangiovannesi iscritta
alla pia Associazione e non essendoci in paese mezzi di trasporto
funebri i confrati rendevano omaggio ai confratelli scomparsi
trasportandoli a spalla e accompagnandoli fino al cimitero locale
assieme a tutta la Comunità Parrocchiale. Suonava all’epoca la campana
della chiesa che con i suoi rintocchi a martello avvisava della
scomparsa di un confrate e contestualmente chiamava a raccolta i
confrati per partecipare alla cerimonia funebre e quindi
l’accompagnamento al cimitero locale anche a costo di notevoli
sacrifici, a tale proposito fu inserito un articolo nello Statuto
sociale che obbligava l’accompagnamento funebre ai fratelli scomparsi.
Chi non partecipava veniva multato severamente. Con l’unione di San
Giovanni Galermo al Comune di Catania il servizio di trasporto veniva
effettuato dal Comune ma i confrati in segno di rispetto continuavano
ad accompagnare a piedi come in processione i loro confratelli finoall’ultima
dimora.
Da alcuni decenni è
stato abolito questo articolo dello Statuto, ma i confrati adottano
altri segni di rispetto soprattutto con i confrati più anziani che non
possono partecipare alle varie attività della Confraternita, tutto il
direttivo si impegna ad andarli a trovare in occasione delle festività
natalizie o pasquali o quando se ne presenta la necessità.
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La Confraternita
di oggi
La
Confraternita San Giovanni Battista pur continuando a mantenere le
tradizioni ereditate dal passato, in questi ultimi anni ha cercato di
portare delle innovazioni con degli obiettivi ben definiti che la
vedono impegnata nel volontariato sociale, nell’aggregazione con le
altre Confraternite e nelle attività culturali.
Il Consiglio Direttivo
non trascura i confrati ammalati o quanti hanno bisogno di un conforto
morale, organizza delle raccolte nell’ambito del Quartiere di alimenti
e denaro in occasione del Natale da destinare alla Caritas
Parrocchiale per le famiglie più bisognose; organizza delle gite verso
luoghi di culto, per conoscere usi e tradizioni di gruppi riuniti
sotto il nome del Battista; i confrati assieme alle loro famiglie
vivono anche momenti di aggregazione all’interno della Parrocchia in
occasione dello scambio degli auguri per le festività natalizie e
pasquali e poi l’attività di catechesi con l’Assistente Spirituale
oggi Don Giuseppe Catalfo. La Confraternita, ha sempre avuto lo scopo,
come evidenzia lo Statuto, di contribuire alla formazione di una
coscienza cristiana sia mediante la pratica religiosa, sia attraverso
il culto, limitazione e la venerazione del Santo Patrono, con un
particolare impegno nel sociale e senza perseguire scopi di lucro.
I confrati partecipano
con molto senso di devozione alle processioni del “Venerdì Santo, del
Corpus Domini” e da diversi anni un altro appuntamento importantissimo
nel mese di Novembre, l’Incontro Pastorale Diocesano di tutte le
Confraternite con L’arcivescovo della Diocesi nella solennità di
Cristo Re; iniziato e fortemente voluto dall’allora Arcivescovo di
Catania S.E. Mons. Luigi Bommarito, consolidato e proseguito
dall’attuale Arcivescovo di Catania S.E. Mons. Salvatore Gristina,
dove tutte le Confratenite della Diocesi di Catania si riuniscono in
preghiera in un punto centrale della città per poi proseguire in
processione sino alla Cattedrale per la solenne concelebrazione
eucaristica; da tutto ciò ne scaturisce un confronto ed uno scambio
sull’espressione devozionale, da intendere come rafforzamento della
fede, aumento dei legami sociali ed una condivisione di momenti lieti.
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La recita
teatrale dei confrati
Da
qualche anno i confrati hanno deciso di riprendere l’antica tradizione
della recita teatrale all’aperto in occasione della festa. Fino agli
anni ’60 veniva organizzata la sera del 29 Agosto in occasione della
ricorrenza del “Martirio del Battista”; mentre adesso si svolge in
occasione dei festeggiamenti di Giugno, dove attori e attrici della
stessa Confraternita, senza fini di lucro cercano di recuperare la
vecchia tradizione e contestualmente essere motivo di aggregazione per
tutta la Comunità Parrocchiale.
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Gli ulivi del
Santo
Sin dal 1849 ad oggi
la Confraternita amministra e coltiva per beneficio di culto al Santo,
alcuni alberi di ulivo secolari sparsi nei bordi delle strade del
Quartiere che servivano e servono con il ricavato della vendita
dell’olio a finanziare i festeggiamenti annuali. A questo proposito è
degno di nota ricordare che proprio qualche anno fa, essendo state
realizzate ad opera dell’Amministrazione Comunale di Catania “due
rotonde” grandissime all’ingresso di San Giovanni Galermo, per cercare
di ovviare alla difficile situazione viaria in cui versa il Quartiere,
il Direttivo in carica ha chiesto ed ottenuto l’autorizzazione ad
utilizzare questi grandi spazi per mettere all’interno delle rotonde
nuovi alberelli di ulivo.
Questa lodevole iniziativa è stata accolta
con tanto amore da parte dei confrati che già si stanno adoperando con
amorevoli cure alla crescita delle piantine così come si impegnarono i confrati che ci hanno preceduto; testimonianza sono gli alberi
secolari di ulivo ancora esistenti.
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La Statua del
Battista
Della
bellissima statua del Battista custodita nella chiesa di San Giovanni
Galermo a lui dedicata, sono poche le notizie in possesso. Il Prof.
Enzo Maganuso inviato nel 1938 dal Ministero dell’Educazione Nazionale
per un sopralluogo nella chiesa, così scrive a riguardo della statua
di San Giovanni: scultura intagliata in legno di “ciliegio selvatico”;
raffigurante San Giovanni che sostiene un libro che fa da plinto a un
libro. Il Santo è seminudo ed è avvolto in una pelle di cammello è
opera nobilissima. L’autore è forse un’artista napoletano della fine
del ‘600, l’opera è stata dichiarata monumento nazionale. Restaurata
da qualche anno ad opera della Soprintendenza ai Monumenti di
Catania, risplende nella sua bellezza naturale quando non è coperta
dagli ex voto donati dalla pietà popolare.
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Il Fercolo
Per
quanto riguarda il fercolo: la Confraternita cura la conservazione e
la manutenzione della splendida “vara” o fercolo barocco che fa da
corona alla tanto venerata statua; il fercolo costruito nel 1720, fù
una prima volta restaurato nel 1859. Poi nel 1927 venne corredato dalle
ruote, fortificato con assi di ferro. Nel 1967 sono state cambiate le
ruote in legno con ruote normali gommate e l’inserimento nella parte
inferiore di uno “chassy” in ferro; ed infine l’ultimo restauro
completo effettuato nel 1988 con il ripristino della doratura in oro e
argento.
La “casa del fercolo”
dove viene custodito è stata completamente ristrutturata e rimessa a
nuovo proprio in occasione dei grandi lavori di restauro della chiesa
parrocchiale.
Alla Confraternita è
affidata la custodia del “tesoro del Santo“, i preziosi che adornano
la statua, espressione di devozione della pietà popolare lungo i secoli al
Santo; degno di nota oltre agli oggetti molto antichi donati da nobili
e dal popolino è una bellissima croce di Malta in platino bianca donata da uno
dei nobili cavalieri di Malta al Santo, che si può ammirare durante la
grandiosa festa celebrata annualmente a San Giovanni Galermo in onore
del Santo.
La Confraternita del
terzo millennio, è un’Associazione dalle origini radicate nel passato
con un cuore pieno d’amore per il Battista e con gli occhi puntati
alle generazioni future che avranno il compito non indifferente di
continuare a testimoniare il messaggio di Giovanni Battista più che
mai attuale oggi, domani e sempre.

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